Con la definizione “idrope endolinfatico” si intende una dilatazione a carico degli spazi del labirinto membranoso occupati dall’endolinfa, uno dei due liquidi labirintici (l’altro è la perilinfa, che occupa lo spazio compreso tra il labirinto membranoso e quello osseo).
Negli anni ’30 del XX secolo tale condizione, ad opera di studiosi nipponici ed europei, fu ritenuta causa della malattia di Menière, o almeno si riscontrò, in base a studi autoptici, che l’idrope si associasse alla malattia di Menière.
Il ruolo dell’idrope endolinfatico (che è una condizione anatomica) nel determinare la malattia di Menière ed i suoi sintomi è stato successivamente sottoposto a momenti di revisione, che sono, in verità, ancora in corso.
Dovrebbe quindi essere chiaro che “idrope endolinfatico” non è sinonimo di malattia di Menière: in altri termini si può avere idrope senza malattia, e ciò è dimostrato da studi provenienti dalle cosiddette “banche del temporale” americane, mentre l’idrope è presente nella grande maggioranza dei casi di malattia di Menière (per una più completa definizione di questo punto si veda il fondamentale articolo di Merchant del 2005 “Pathophysiology of Menière’s syndrome: are symptoms caused by endolymphatic hydrops?”).
L’idrope era in passato dimostrabile solo su studio da ossa temporali “post mortem”, ed era ipotizzabile in vita in base ad alcuni reperti elettrofisiologici tipici mediante l’Elettrococleografia.
Attualmente la sua dimostrazione in vivo è possibile mediante tecniche di RMN in cui il contrasto paramagnetico sia iniettato o direttamente per via intratimpanica (non è stata dimostrata una significativa ototossicità) o per via generale. Ciò ha portato alla modificazione della definizione dei gradi di certezza di malattia di Menière, passati dai quattro del 1995 ai due attuali (malattia di Menière definita e probabile).
Riassumendo: dire idrope non significa dire necessariamente che vi sia una malattia di Menière clinicamente attiva; il termine “idrope” è relativo ad una condizione anatomo-funzionale dell’orecchio interno e non ha di per sé significato di malattia in atto. In termini diagnostici, quindi, l’unica terminologia da usare, secondo le attuali linee-guida, è di malattia di Menière in uno dei suoi due gradi di probabilità, definita o probabile.
Dott. Luigi Califano, Osp. Rummo Benevento