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La Malattia di Menière2024-03-03T19:17:12+01:00

La malattia di Menière

La malattia di Menière

La malattia fu descritta nel 1861 dal Medico francese Prosper Menière, riportando il caso di una giovane donna in cui egli attribuì la sintomatologia vertiginosa a una patologia a carico dell’orecchio interno. Questa donna, morta per emorragia cerebrale, sembra comunque non fosse affetta da Malattia di Menière! In ogni  caso, resta nella storia della Medicina che la prima ipotesi che l’’orecchio fosse una possibile sede delle patologie dell’equilibrio sia propria dovuta all’intuizione di  Menière.

Le Cause

Le Cause

Nessuna causa definita è stata sinora individuata. Molte invece sono le cause o concause possibili: genetico/familiari, immunitarie ed autoimmunitarie, post-traumatiche, allergiche, dismetaboliche, ormonali, virali, circolatorie, da intolleranze alimentari (glutine) e ancora altre; studi in corso stanno valutando l’associazione tra malattia di Menière e Sindrome da insufficienza venoso cerebrovascolare cronica (CCSVI). La più frequente associazione morbosa, specialmente nel sesso femminile, è con l’emicrania.

I Sintomi

I Sintomi

  • Fullness: senso di ripienezza dell’orecchio.

  • Acufeni: percezione sonora endogena non imputabile a stimolazione sonora esterna.

  • Vertigini: acute della durata da circa 20 minuti a 12 ore, con grave limitazione funzionale e sintomi neurovegetativi associati (nausea, vomito, sudorazione, diarrea ecc.).

  • Ipoacusia: monolaterale o bilaterale, fluttuante ed ingravescente, abbastanza stabile nelle fasi avanzate della malattia.
  • Instabilità. Associata e successiva alle crisi vertiginose acute; autonoma e cronica nelle fasi avanzate di malattia, specie nelle forme bilaterali.

Quadro Clinico

Quadro Clinico

I sintomi non esordiscono di solito contemporaneamente ma essi devono essere tutti presenti per poter porre la diagnosi. Le linee guida diagnostiche attuali sono quelle della Barany Society 2015, che distinguono tra malattia di Menière definita, in cui è documentata l’ipoacusia, e malattia di Menière probabile, in cui fasi di ipoacusia sono soggettivamente riferite dall’ammalato, in mancanza di una documentazione audiometrica obiettiva. Le crisi vertiginose acute devono essere state almeno due. Tipicamente la crisi vertiginosa è preceduta dalla sensazione di ovattamento, da una modificazione o aumento dell’acufene e si manifesta con vertigine oggettiva (l’ambiente ruota intorno al paziente), disequilibrio, nausea e vomito. Gli occhi durante la crisi si muovono aritmicamente in senso laterale (nistagmo). La durata della crisi è di alcune ore ma può essere molto variabile al pari della frequenza di manifestazione.

77%

Monolaterale

23%

bilaterale

La sintomatologia è il più spesso monolaterale, ma la bilateralizzazione può verificarsi non infrequentemente durante il decorso della malattia. Il substrato anatomico, indispensabile per la diagnosi di malattia di Menière, è l’idrope endolinfatico, cioè il rigonfiamento degli spazi dell’orecchio interno occupati dal liquido endolinfatico. L’idrope è oggi ritenuto un marcatore della malattia piuttosto che la causa diretta. L’idrope endolinfatico è sospettabile su base clinico-strumentale e ne è possibile la visualizzazione in vivo mediante RMN con gadolinio intratimpanico o iniettato per via generale. L’idrope endolinfatico è comunque presente anche il circa il 20% delle orecchie non affette da Malattia di Menière.

Quante Menière

Quante Menière

La malattia di Menière è clinicamente una sola malattia, con cause e concause multiple, variamente presenti o associate nel singolo malato, non facilmente identificabili se non del tutto non identificabili con certezza. La malattia può comunque presentare nel singolo ammalato prevalenza dei sintomi cocleari o di quelli vestibolari, ma la loro presenza complessiva è indispensabile per porre diagnosi di malattia di Menière definita (Linee guida diagnostiche Barany.2015).
Una forma di vertigine acuta recidivante con significativa similarità con la malattia di Menière è la vestibulopatia emicranica, nella quale, sia pur possibile, l’interessamento uditivo è solitamente meno importante e frequente. Tale diagnosi richiede indispensabilmente e preliminarmente la diagnosi di Emicrania  secondo le linee-guida vigenti della International Headache Society.

Domande Frequenti

Domande Frequenti

Una sezione dedicata alle domande più comuni. Il nostro obiettivo è fornire informazioni chiare e utili per aiutare le persone che vivono con questa patologia a comprendere meglio la loro condizione e a gestirla in modo efficace. Esplora le risposte e non esitare a contattarci per ulteriori domande. Siamo qui per offrirti il ​​sostegno necessario durante il tuo percorso verso una vita più equilibrata e confortevole.

Generale

Quanto influisce la pressione atmosferica?2024-02-28T19:55:11+01:00

L’argomento è stato trattato più volte in occasione dei vari Congressi medici senza trovare una risposta oggettiva, purtroppo per accertare eventuali cambiamenti all’interno del labirinto membranoso e la coclea non è possibile tramite gli esami diagnostici attualmente in uso e il ricorso “in vivo” non è possibile senza creare danni irreversibili ai suddetti organi. Uno studio pubblicato in Gran Bretagna nel febbraio 2017: The Weather and Menière Disease – Un’analisi longitudinale nel Regno Unito, ha evidenziato come la pressione atmosferica in funzione degli eventi meteo cambia la percezione dei sintomi nel malato e quale sia la reale incidenza delle crisi dovuta a sbalzi climatici.

Quanto influiscono le allergie?2024-02-28T19:55:29+01:00

Sebbene l’evidenza di un’associazione causale tra allergia e malattia di Menière non sia conclusiva, l’inclusione del controllo dell’allergia come parte del piano di trattamento per la malattia di Menière è a basso rischio per il paziente e deve essere presa in considerazione per i pazienti con indicazioni che includono un’anamnesi di problemi stagionali o alimentari , allergia, storia infantile o familiare di allergia, sintomi bilaterali di Menière o sviluppo di sintomi entro un breve periodo di tempo dall’esposizione al cibo o all’allergene inalato.

Posso chiedere l’invalidità?2024-02-28T19:55:48+01:00

Per la malattia di Menière come patologia cronica non si può chiedere l’invalidità civile in quanto la patologia non è menzionata nel D.M 5 febbraio 1992 che sancisce quali sono le patologie e la percentuale di Invalidità, si può chiedere però l’invalidità per 3 dei suoi sintomi: ipoacusia, vertigini e acufeni – monolaterali e bilaterali.

Funziona l’impianto cocleare?2024-02-28T19:56:12+01:00

Gli scopi della protesizzazione acustica e dell’impianto cocleare sono quelli di migliorare l’ascolto, migliorare la socializzazione, migliorare la qualità di vita delle persone con problemi di udito.
Possiamo affermare che solamente il 15% dei pazienti affetti da malattia di Menière utilizza la protesi acustica e nell’80% dei casi la protesizzazione è unilaterale. Solo il 30% dei portatori si dichiara soddisfatto. Tutto questo perché il campo dinamico ridotto limita l’efficacia della protesi. Inoltre, la ridotta discriminazione di frequenza porta a una difficoltà di percepire il pitch e le caratteristiche timbriche dei segnali complessi. Alcuni fonemi poi, nonostante la protesi, possono essere malamente discriminati. Senza dimenticare i problemi di fluttuazione e spesso la notevole asimmetria o unilateralità del deficit uditivo.
L’impianto cocleare è un sistema elettronico che simula il funzionamento della coclea stimolando elettricamente le fibre del nervo uditivo. Sono stati descritti buoni risultati con l’impianto cocleare nelle forme bilaterali. L’impianto cocleare può essere posizionato nello stesso tempo di una neurectomia eseguita per via translabirintica o retrosigmoidea.
Nelle sordità monolaterali l’esperienza basata su centinaia di casi già eseguiti in Europa permette tramite l’impianto, sul lato patologico, di ripristinare l’udito binaurale e l’orientamento del soggetto verso lo stimolo sonoro con la possibilità di utilizzare il lato dove il paziente non sente, in altri termini di identificare con precisione la sorgente sonora.
Nelle sordità asimmetriche per esempio con una ipoacusia pantonale grave o profonda stabilizzata da MdM e ipoacusia percettiva lieve o media controlaterale la combinazione delle due tecnologie (protesi e impianto) è in grado di offrire delle performance uditive molto interessanti. I due sistemi infatti dialogando tramite bluetooth possono dare, sia da un lato sia dall’altro, una serie di informazioni che vengono poi bene integrate dal sistema nervoso centrale.

La malattia va in remissione?2024-02-28T19:56:25+01:00

Durante le varie fasi di manifestazione la malattia va in remissione in periodi variabili anche di alcuni anni, ci sono casi di oltre 10 anni.

Quanto dura?2024-02-28T19:56:40+01:00

Essendo una malattia cronica non ha una durata, ma si alterna a periodi acuti e a periodi di remissione, la stadiazione clinica edizione 2006 del Prof. Pagnini indica che una volta raggiunta la sordità totale la malattia vada in remissione, ma purtroppo abbiamo dei casi negli ultrasettantenni che dimostrano che tale tesi non è corretta.

Si diventa sordi?2024-02-28T19:56:54+01:00

Nella stadiazione della malattia di Menière si riconoscono diverse fasi temporali. Pur con notevoli variazioni interindividuali l’ipoacusia all’inizio si presenta con un prevalente interessamento dei toni gravi per poi colpire, in un secondo tempo i toni acuti. Nell’ultima fase della malattia, quella torpida, l’ipoacusia si caratterizza per una stabilizzazione (quindi senza le caratteristiche fluttuazioni della malattia) che generalmente raggiunge i 75-80 db su tutte le frequenze ed è l’espressione del danno indotto dall’idrope sulle cellule ciliate della coclea. Solo in rarissimi casi si giunge ad una sordità profonda proprio perché il danno istopatologico interessa solo parzialmente le cellule ciliate interne o per una maggior protezione offerta dalle terminazioni nervose a calice presenti nelle cellule ciliate di tipo I.

A che età l’esordio?2024-02-28T19:52:50+01:00

Negli studi accademici si pensa che l’età sia nel periodo che va dai 40/50 anni in su, la statistica dell’associazione ha evidenziato che l’età dell’esordio è tra i 30 e i 50 anni.

È ereditaria?2024-02-28T19:52:36+01:00

Per quanto riguarda l’ereditarietà non sappiamo ancora se la malattia abbia una espressione genetica di indubbia identificazione. Sappiamo che per un 5% può essere familiare, con la quasi totalità dei casi in linea materna, da madre a figlio/a.

Vita quotidiana

Riabilitazione vestibolare2024-03-03T19:54:25+01:00

Si può ricorrere a protocolli di riabilitazione vestibolare immediatamente dopo una crisi vertiginosa per ridurne gli effetti nel tempo e nell’intensità degli strascichi. È inoltre corretto seguire esercizi tra una crisi e l’altra per ridurre l’instabilità e acquisire sicurezza.
Il vero ruolo della riabilitazione vestibolare nel paziente con Malattia di Menière è quello di correggere gli effetti sulla postura e sull’andatura, difetti questi acquisiti nel tempo per le crisi vertiginose e l’instabilità, rimedi che ciascun paziente mette in atto per meglio affrontare le sue difficoltà, che col tempo diventano inevitabilmente essi stessi ostacoli ad un corretto recupero.
Il paziente con Malattia di Menière concordando con il proprio Specialista dovrebbe sottoporsi a periodi di riabilitazione per ottimizzare le sue risorse e le sue risposte agli inevitabili deficit posturali.

Posso fumare o bere caffè?2024-03-03T19:58:10+01:00

Fumo e caffè erano considerati tra i principali nemici dei pazienti con Malattia di Menière e facevano parte con sale, alcol e stress delle abitudini da vietar in modo assoluto. Ovviamente fumare e abusare di bevande alcoliche sono pessime abitudini per la salute in generale e sono da evitare. Il fumo con i suoi effetti deleteri sul microcircolo contribuisce sicuramente a peggiorare la sintomatologia menierica. Per quanto riguarda il caffè, si raccomanda solo di non eccedere le 2-3 tazzine al giorno.

Posso prendere l’aereo?2024-02-28T19:53:21+01:00

Non c’è nessuna controindicazione a viaggiare in aereo. Durante un viaggio in aereo possono verificarsi alcuni fenomeni a carico dell’orecchio medio, come sensazione di chiusura, lieve ipoacusia e a volte dolore. Queste manifestazioni sono dovute ad un’insufficiente funzione della tuba uditiva o ad un difetto della pressurizzazione della cabina dell’aereo e non hanno nessuna ripercussione sull’orecchio interno. In volo o a terra la possibilità di soffrire di una crisi vertiginosa è la medesima e, se dovesse malauguratamente accadere, va affrontata allo stesso modo.

Posso camminare o fare sport?2024-02-28T19:53:36+01:00

Fare sport è un’attività sempre consigliabile per i pazienti con Malattia di Menière. Il movimento e l’allenamento fisico danno ai pazienti maggiori risorse per affrontare le crisi e riprendersi da esse. In particolare, camminare è la cura principale per l’instabilità e per le difficoltà nella marcia. Inoltre, fare sport fa molto bene anche al morale per le soddisfazioni che derivano dall’impegno fisico, e spinge i pazienti a uscire di casa e a socializzare.

Cosa posso o non posso mangiare o bere?2024-02-28T19:53:49+01:00

Per chi è malato di Menière è bene avere alcune “attenzioni” nell’alimentazione. Anche se non tutti i medici che si occupano di questa malattia danno le stesse indicazioni in materia, e sicuramente nel tempo si sono susseguite diverse “mode”. Su web è possibile poi reperire un buon numero di consigli empirici provenienti da pazienti e da esperti.

L’importante è bere almeno un paio di litri di liquidi al giorno per ottenere e mantenere una buona idratazione, ridurre l’apporto di sodio senza però pretendere di eliminare del tutto il sale da cucina, evitare i cibi contenenti Glutammato Monosodico (dado da brodo), formaggi molto stagionati, sgombro e cibi la cui assunzione provoca sintomi prodromici al livello personale.

Come dormo?2024-02-28T19:54:34+01:00

Spesso i malati riferiscono che preferiscono dormire su un lato, piuttosto che sull’altro, in quanto si sentono meglio. A volte il lato preferito è quello colpito dalla malattia, altre volte è invece quello “sano”.
Mentre in altri tipi di vertigine, come la posizionale parossistica benigna, il lato su cui si riposa è fondamentale per il benessere e può addirittura favorire la guarigione, altrettanto non può dirsi per la malattia di Menière.
Quindi non c’è  ragione di assumere sempre la stessa posizione quando si riposa, in quanto la forza di gravità (che influenza la disposizione degli otoliti) non interviene nella genesi della crisi.

Cosa chiedo se vado in ospedale?2024-02-28T19:54:45+01:00

Se una crisi di una certa gravità porta un paziente in ospedale, quindi in un servizio di pronto soccorso, probabilmente i medici che lo riceveranno non saranno molto informati sulla malattia di Menière e su tutto quello che ci sta dietro riguardo a caratteristiche della malattia, gravità della sintomatologia, terapie fino a quel momento effettuate, eccetera.
Quindi, la cosa più importante è dichiarare fin dall’inizio il fatto di soffrire di Menière e di avere già avuto crisi di vertigini del tutto simili a quella in atto, se è quello che in effetti sta accadendo, in modo da limitare gli sforzi dei medici per formulare una diagnosi ed evitare di essere sottoposti ad esami non necessari.
Si devono anche specificare le terapie in atto, e quelle che in passato sono state efficaci per limitare la gravità della crisi.
Poi occorre chiedere di essere visitati da uno specialista otorinolaringoiatra, se disponibile.
Se durante l’osservazione in pronto soccorso o in seguito alla visita dello specialista vengono cambiate le terapie in corso, è raccomandabile avvisare lo specialista di riferimento.

Cosa faccio se ho un attacco per strada?2024-02-28T19:54:58+01:00

Un attacco per strada è una delle eventualità più temute da chi soffre di vertigini, perchè è una situazione non “protetta”, al di fuori degli abituali punti di riferimento, in un ambiente estraneo, potenzialmente pericoloso. Se dovesse accadere, per prima cosa occorre mettersi al sicuro, fermando il veicolo che si sta conducendo alle prime avvisaglie, oppure, se si è a piedi, cercando un posto dove potersi sedere o sdraiare, magari entrando in un negozio o chiedendo aiuto a chi ci sta vicino. È importantissimo avere con sé qualche farmaco per alleggerire la sintomatologia. Ovviamente occorre aspettare che il momento peggiore passi e riprendere sicurezza prima di ripartire. Se questo non accade è meglio chiamare o far chiamare un’ambulanza o qualcuno che possa rapidamente essere sul posto per dare una mano. La cosa più importante, però, è non rinunciare ad uscire per timore di questa evenienza!

A-B-C

Cortisone intratimpanico2024-03-03T19:52:59+01:00

Metodica con steroide inoculato tramite infiltrazione intratimpanica come primo approccio ai casi refrattari alla terapia medica, principalmente in quanto rappresenta un trattamento “conservativo”, sempre da preferirsi qualora il paziente non mostri chiari segni di compromissione funzionale, ed in quanto risulta essere corretto e accettabile sotto diversi punti di vista nella Malattia di Menière.

Coclea2024-03-03T19:53:18+01:00

La coclea è situata nell’orecchio interno e costituisce la parte anteriore del labirinto. L’orecchio interno espleta una duplice attività: è un organo acustico che capta le vibrazioni sonore che arrivano all’orecchio esterno ma è anche un organo dell’equilibrio. La funzione della coclea riguarda l’aspetto acustico poiché trasmette le vibrazioni intercettate dal padiglione uditivo. È un canale membranoso scavato nell’osso temporale. Ha una lunghezza di circa 35 millimetri. Si avvolge su se stessa a formare una struttura a spirale. La membrana basilare e la membrana vestibolare suddividono il canale in senso longitudinale in tre sezioni: la scala vestibolare, la scala media e la scala timpanica. La scala media contiene un liquido chiamato endolinfa mentre le altre due contengono perilinfa.
Nella coclea l’Organo del Corti analizza le onde sonore. Quest’ultimo copre tutta la lunghezza della coclea ed è situato sulla membrana basilare. È formato dalle cellule ciliate interne ed esterne dell’epitelio sensoriale acustico.
Le onde sonore producono delle vibrazioni che nell’orecchio medio si trasmettono, in prossimità della finestra ovale, ai liquidi dell’orecchio interno, endolinfa e perilinfa. Le vibrazioni di questi liquidi a loro volta fanno oscillare la membrana basilare che va a comprimere le cellule ciliate dell’organo del Corti dando origine a impulsi nervosi che nel cervello si trasformeranno in suoni.

C.C.S.V.I.2024-03-03T19:53:40+01:00

L’insufficienza venosa cerebrovascolare cronica (CCSVI – Chronic Cerebrospinal Venous Insufficiency) è una condizione emodinamica in cui le vene cervicali e toraciche hanno rilevanti difficoltà nel drenare efficacemente il sangue dal sistema nervoso centrale (SNC) a causa anomalie come stenosi, ostruzioni, malformazioni in vene cerebrospinali quali giugulari interne, vertebrali, azygos, emiazygos (principali vie di drenaggio venoso extracranico).

Questa patologia dell’apparato circolatorio è stata descritta da Paolo Zamboni nel 2008, quando il medico ricercatore ferrarese ha osservato casi di ostruzione del deflusso venoso dal SNC in pazienti con sclerosi multipla. Dal tempo della sua descrizione la CCSVI è stata riscontrata in associazione a diverse patologie neurovegetative e neurosensoriali tra cui Malattia di Menière.

Acufene2024-03-03T19:54:03+01:00

L’acufene è una percezione sonora che viene avvertita, in assenza di uno stimolo uditivo esterno, all’interno di un orecchio (monolaterale), di entrambi (bilaterale). Può avere diverse forme (ronzio, fischio, fruscio, sibilo, suono complesso) e può essere continuo o intermittente, con variazione di volume e frequenza. Le cause possono essere molteplici e a volte transitorie.

D-E-F

Fullness2024-03-03T19:51:40+01:00

Detto anche ovattamento auricolare, corrisponde a una sensazione soggettiva di pienezza auricolare che interessa uno o entrambe le orecchie. Pur associandosi spesso a una alterazione o a una riduzione della capacità uditiva, il fullness e il calo uditivo rimangono due fenomeni diversi.

Endolinfa2024-03-03T19:52:03+01:00

Liquido limpido e trasparente contenuto nel labirinto membranoso dell’orecchio interno. Permette di trasmettere le onde sonore ai recettori acustici dell’organo del Corti (vedi “coclea”).

Diuretici osmotici2024-03-03T19:52:25+01:00

Il diuretico osmotico inibisce il riassorbimento di sodio e dell’acqua, aumentandone l’osmolarità del sangue e del filtrato renale. Gli esempi di questi agenti includono il glicerolo e il mannitolo, che possono essere usati nel trattamento della Malattia di Menière.

G-H-I

Idrope2024-03-03T19:51:04+01:00

L’idrope è un problema che coinvolge il liquido contenuto nel labirinto dell’orecchio interno. L’aumento del volume del liquido produce a sua volta un aumento della pressione dell’orecchio causando disturbi sia a livello di equilibrio che di udito.
In caso di variazioni minime di pressione l’orecchio riesce a regolarle attraverso il sacco endolinfatico. Se le variazioni sono notevoli si innescano conseguenze sintomatologiche, le vertigini e l’ipoacusia. Di norma l’idrope colpisce un solo orecchio.

Gentamicina intratimpanica2024-03-03T19:51:23+01:00

Di norma la gentamicina è un antibiotico che viene utilizzato per la cura delle infezioni da batteri.
L’iniezione intratimpanica di gentamicina sfrutta l’effetto ototossico di questo farmaco per provocare una ablazione chimica del labirinto, rappresenta un trattamento per la Malattia di Menière.
Il più importante effetto collaterale di questa terapia è costituito dall’ipoacusia neurosensoriale per lo più sulle frequenze acute che potrebbe indurre alla morte delle cellule ciliate.

L-M-N

Mannitolo2024-03-03T19:50:40+01:00

Il mannitolo è un carboidrato semplice appartenente alla categoria dei polialcoliesaidrici che si comporta come un diuretico osmotico, cioè, aumenta il volume delle urine. Non agisce su un punto specifico del rene. Si concentra negli spazi intercellulari e, pertanto, provoca la perdita di acqua da parte delle cellule. I fluidi così accumulati vengono eliminati sotto forma di urine.

O-P-Q

Perilinfa2024-03-03T19:49:31+01:00

Liquido contenuto nell’orecchio interno. In particolare, è compreso tra il labirinto osseo e il labirinto membranoso che contiene l’endolinfa. Le vibrazioni acustiche, dopo essere state raccolte dalla membrana del timpano, tramite la catena degli ossicini vengono trasmesse alla perilinfa e da quest’ultima all’endolinfa che a sua volta la trasmette alle strutture nervose incaricate della ricezione di questi stimoli.

Otoliti2024-03-03T19:49:48+01:00

Gli otoliti sono degli agglomerati di ossalato e carbonato di calcio somiglianti a dei minuscoli sassolini. Si trovano nell’endolinfa dell’orecchio interno. Contribuiscono a mantenere l’equilibrio e, dallo spostamento della testa, trasmettono il senso di accelerazione agli organi del sistema vestibolare.

Gli otoliti si possono distaccare dalla loro sede naturale innestando una vertigine posizionale parossistica benigna (o vertigine da distacco di otoliti).

Orecchio2024-03-03T19:50:21+01:00

L’organo dell’orecchio è suddiviso in tre parti:

orecchio esterno (formato dal padiglione auricolare, costituito da cute e cartilagine, e dal condotto uditivo esterno), che svolge la funzione di raccogliere le onde sonore;
orecchio medio (piccola cavità posta tra il timpano e l’orecchio interno), incaricato di ricevere e di trasmettere le vibrazioni prodotte dalle onde sonore all’orecchio interno;
orecchio interno (apparato vestibolare e coclea), il quale, oltre a trasmettere gli stimoli derivanti dalle vibrazioni all’encefalo, regola il senso dell’equilibrio.

R-S-T

Tumarkin (crisi otolitiche)2024-03-03T19:44:29+01:00

Descritte occasionalmente nella fase tardiva della Malattia di Menière, sono delle crisi che durano pochissimi secondi e possono verificarsi con violente sensazioni di spinta lineare che proiettano il paziente per terra, verso l’avanti o all’indietro (catastrofe otolitica di Tumarkin). Non sono precedute da alcun segno premonitore e, a volte, causano severi traumatismi.

Tinnito2024-03-03T19:44:49+01:00

Sinonimo di acufene (vedi acufene).

Sindrome2024-03-03T19:45:43+01:00

Dal greco Syn-dromos “correre insieme”, indica un insieme di sintomi che possono essere provocati da cause diverse ma che ricorrono insieme.
Tali sintomi non sono necessariamente collegati a una sola malattia e spesso non se ne conoscono le precise cause di origine (eziologia sconosciuta o misconosciuta).

Sacculo2024-03-03T19:48:44+01:00

Insieme all’utricolo, è uno dei due organi otolitici che si trovano nell’orecchio interno dei vertebrati. Costituisce una dilatazione del labirinto membranoso e contiene endolinfa.
Il compito del sacculo è di portare informazioni ai nuclei vestibolari riguardo ai movimenti che si hanno sul piano verticale.

Recruitment uditivo2024-03-03T19:49:13+01:00

È una distorsione percettiva nella discriminazione dell’intensità di un suono che si verifica nell’ipoacusia neurosensoriale a sede cocleare (Malattia di Menière).

U-V-Z

Vertigine2024-03-03T19:43:13+01:00

La vertigine è una errata sensazione rotatoria di movimento dell’ambiente circostante.
Le vertigini possono essere provocate da un problema dell’apparato vestibolare dell’orecchio interno (vertigini periferiche), o da un problema localizzato nell’encefalo (vertigini centrali).

Utricolo2024-03-03T19:44:06+01:00

È una piccola vescicola tondeggiante che insieme al sacculo e ai canali semicircolari fa parte delle formazioni del labirinto membranoso dell’orecchio interno. L’utricolo, e in particolare la macula utricolare al suo interno, fa parte dell’apparato vestibolare incaricato di governare il senso dell’equilibrio e le sensazioni di movimento.

Dizionario Menierico

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In quеsta sеzionе, еsploriamo insiеmе il linguaggio unico е significativo lеgato alla sfida quotidiana chе affrontano coloro chе convivono con la malattia di Mеnièrе. Lе sеguеnti parolе chiavе offrono un insight prеzioso е un collеgamеnto еmpatico con l’еspеriеnza dеi malati е dеi loro familiari. Spеriamo chе quеsto dizionario contribuisca a una maggiorе comprеnsionе е solidariеtà all’intеrno dеlla nostra comunità.

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