La Malattia di Menière|22 Dicembre, 2016|

Esperienze personali ed analisi della letteratura 2014-2017

EUGENIO MIRA

Università di Pavia Parte I

Il quadro clinico, le cause, l’evoluzione

Due sono i punti sicuri – o quasi sicuri – relativi alla malattia di Menière: il quadro clinico e il quadro istopatologico. Tutto il resto non è altro che ipotesi, alcune più antiche altre più moderne, alcune più logiche altre più fantasiose, alcune più documentate da dati clinici e/o sperimentali altre con scarso fondamento. Intorno a queste ipotesi si fanno ricerche e studi, si fanno pubblicazioni scientifiche, si fanno congressi e convegni, ad esse si può credere con maggior o minor convinzione, ma sempre, sia i pazienti che i medici, devono sapere che si tratta di ipotesi e non di verità scientificamente provate. E la raccolta di prove scientifiche è resa difficile dal fatto che la malattia di Menière è una malattia poco comune, sconosciuta alla maggior parte dei medici generici e anche degli specialisti otorinolaringoiatri e neurologi, poco ricollegabile ad altre malattie, non riproducibile con modelli sperimentali su animali di laboratorio, con difficoltà nella raccolta di materiale autoptico per ricerche di istopatologia. E anche gli studi clinici ed epidemiologici sono ostacolati dal decorso irregolare ed imprevedibile della malattia e dalla sua variabilità da paziente a paziente e anche nel corso della vita dello stesso paziente. Il messaggio che ne deriva e che deve sempre essere ben chiaro è che sia i pazienti affetti da malattia di Menière che i medici devono essere molto cauti nel proporre associazioni, correlazioni, generalizzazioni che spesso sono più frutto del caso che di un provato rapporto causa/effetto.

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